Abbiamo tutti rinunciato a molte cose, alla nostra vita lasciata in standby nell’attesa che questo virus infame e bastardo decida di scomparire.
Il calcio, adesso, potrebbe sembrare una cosa effimera, un pensiero stupido, ma chi “vuole lo stop del calcio, non vuole bene agli italiani”.
Questo il j’accuse di Gravina.
In un clima di disaccordo generale tra le opposte fazioni, da una parte chi spinge per la ripresa e dall’altra chi vorrebbe la chiusura definitiva del campionato, a tanti sfugge un piccolo particolare.
Il mondo del pallone non ruota solo intorno ai calciatori, ai giornalisti, alle società, a mandare avanti questo grande carrozzone, ci sono anche le maestranze.
Meno pagate, meno agli onori della cronaca ma, come molti di noi, appesi ad un lavoro che se  se ti fermi non prendi un euro.
A questo proposito si è espresso Gabriele Gravina che pone l’accento sull’ importanza di riprendere il prima possibile. 
Devono ricominciare le aziende e la vita per non essere tutti travolti da irrimediabilmente dalle conseguenze. 
Il calcio è fondamentale per l’economia, ha sostenuto a gran voce .
Il presidente della Federcalcio in accordo con il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, pensa a riprendere gli allenamenti il 4 maggio, ovviamente con tutta l’attenzione e la cautela.
La salute prima di tutto.
È stato elaborato un protocollo sanitario da sottoporre a Roberto Speranza, Ministro della Salute. 
Ha sottolineato inoltre, riguardo le precedenti critiche mosse da Federica Pellegrini, che da presidente federale si preoccupa per gli interessi del calcio.
“Come mettere d’accordo presidenti di calcio che rischiano di retrocedere e non vogliono ricominciare e quelli che potrebbero vincere il campionato e vogliono ricominciare subito? È un momento complesso per il nostro paese, per l’economia del nostro paese, per il mondo del calcio che rappresenta una delle industrie più importanti del nostro paese, ma sono convinto che con un pizzico di senso di responsabilità da parte di tutti e un po’ di disponibilità e buon troveremo sicuramente la giusta via. E’ chiaro che chi invoca oggi ad alta voce l’annullamento o la sospensione credo non voglia bene nè al calcio nè agli italiani, nel non voler dare anche la speranza di un futuro, di una ripartenza, di una rinascita e su questo io terrò duro fino alla fine”. 
Ecco il discorso completo del presidente della Figc, Gabriele Gravina, a ‘Un Giorno da Pecora’, in onda su Rai Radio1.
Bolle in pentola anche la questione Europa.
La Uefa ha ipotizzato già una data per la finalissima di Champions League: 29 agosto.
Nyon non vuole rinunciare alla formula tradizionale con andata e ritorno, per eccetto di una assoluta compressione dei tempi. Si pensa anche ai compensi televisivi, uniche destinatarie del calcio con gli stadi a porte chiuse. 
Martedì 21 aprile avrà scena la seconda riunionetra la Uefa e i 55 segretari generali delle Federazioni europee; lo stesso giorno avrà luogo anche un’assemblea della Lega di Serie A e il successivo giovedì toccherà al comitato esecutivo di Nyon.
Aspettiamo conferme già dalla prossima settimana. 

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